Ho comprato e letto subito il libro di Caterina Saracino. Ci sa fare con la scrittura. Essendo arduo, però, oggi affermarsi come scrittrice le servono sostegno, stimoli, vicinanza e amicizia anche critica. Propongo di sostenere questa scrittrice, di interloquire, discutere con lei, anche accanitamente se è il caso. Se volete: di puntare su di lei, di adottarla, di tenerci a lei, ai suoi passi, alla sua strada. Noi abbiamo bisogno di chi sappia scandagliare con uno sguardo profondo e inedito i drammi, le passioni, le speranze, le disillusioni di questo nostro tempo di passaggio così difficile tra un’epoca e un’altra. Chi si impegna nella scrittura narrativa e poetica indaga e fa risuonare una dimensione della realtà ancora oscura, che sfugge alle analisi e alle definizioni di tipo sociologico, storico, statistico, politico.
Abbiamo bisogno di questi rabdomanti per orientarci, per muoverci con maggiore consapevolezza, per non smarrirci, o disprezzarci, offenderci, ferirci, escluderci a vicenda e anche ucciderci ciecamente. Oggi internet ci permette di essere partecipi in prima persona del percorso del tutto originale e irripetibile di un poeta, di un artista, di una scrittrice. L’arte è stata sempre partecipazione, nel senso dell’emozione sensibile di cui ci rende parte e che ci fa toccare con le sue parole la poesia, la narrazione. Ora questa partecipazione può diventare un vero e proprio dialogo strettamente interconnesso, biunivoco tra lettori e scrittori. Siamo alle soglie di una nuova epoca della comunicazione umana, e queste che stiamo qui digitando sono le prime tracce, i primi graffiti della civiltà prossima ventura cui insieme stiamo dando vita. Adottare come scrittrice Caterina Saracino, scommettere su di lei, sarà un rischio, una bella responsabilità, certamente per noi, ma soprattutto per lei.