Descrizione
Ripercorrendo gli anni da fine Ottocento fino alla metà degli anni Novanta, si analizza il ruolo ricoperto da tre componenti chiave: l’Emigrazione, l’Erzegovina ed i Francescani.
Nei momenti cruciali della Nazione, queste comunità si sono sempre avvicinate e influenzate a vicenda, amalgamate e plasmate dalla fede cattolica e dall’incessante operato dei frati Francescani. Oltre a ciò, acquisirà sempre più importanza l’Erzegovina Bosniaca, e daranno vita all’auto proclamata Repubblica Croata di Herceg-Bosna.
La Croazia Contemporanea, generata da forze separatiste sostenute dall’esterno, verrà alla luce sotto gli auspici del rinnovato asse erzegovese – francescano che, in Franjo Tudjman, scorgerà il politico ideale. Per tutta la durata della guerra (e in seguito) vera capitale croata sarà quella Mostar, che assieme alla “Mafia Erzegovese” sdoganata da Tudjman e Gojko Susak ad inizio anni Novanta, indirizzerà a proprio piacimento la storica transizione democratica seguita al crollo della Jugoslavia Socialista.
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